la pattuglia
È notte
e il sonno non viene, perchè?...
Mah,non so,non ricordo davvero:
forse san sveglio da sempre, chissà!...
La luna,selenica diva,
che seguo con gli occhi febbrili sgusciare tra i cigli,
m'appare,qual stanca creatura, tra i picchi rocciosi
sorgenti dal fondo di basse colline
ammassate sul tergo del fronte.
E trova il suo asilo pur essa,
e il chiarore soffuso s'estingue.
Un istante è passato, quello che viene è già qui e
il buio dilaga repente e affoga chi giace.
Or,ecco,ci siamo:
l'ordine è quasi un bisbiglio che
rompe la quiete apparente.
È tempo di andare,
non può starvi indugio
e,"via,via ragazzi:
fuori,alla lesta!"
silente,nell'aria vischiosa,
la pattuglia si muove,
si tuffa e sparisce.
Sono ombre,
fantasmi velati di nero,
che vanno per brulli pendii,
per erte sudate,
tra anfratti e pianori sassosi,
oltre la notte,
nel cielo profondo,laggiù,
ove il nulla è ancora qualcosa.
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Trascrizione a cura di Luca Pellegrino